Tratto da “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry, liberamente ispirato a “Il ritorno del Piccolo Principe” di Ennio Di Francesco
Testi, direzione e regia di Fiorella Colombo
Musiche e testi dei canti di Alice Pellegrini
Spettacolo interattivo – dai 3 anni, per tutta la famiglia
Durata 100 min
Con: Filippo Brunelli, Fiorella Colombo, Laura Costa Reghini, Mirea Dosi, Davide Motto, Alice Pellegrini, Francesco Pellegrini, Giuseppe Pellegrini, Lara Vaccaro, Eleonora Vita
Lo spettacolo ripercorre il filo conduttore dell’originale storia de “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry. Il pubblico entrerà in interazione con i diversi personaggi della storia originale, i quali porteranno il pubblico a riflettere sui valori e sui falsi valori, come l’apparenza, il potere, il controllo, il possesso, la ricerca del consenso, la vergogna, la fratellanza, l’amicizia e l’amore.
Lo spettacolo si propone come sequel dell’opera di Antoine de Saint-Exupéry. L’aviatore, dopo qualche anno dal suo primo incontro con il Piccolo Principe, precipita di nuovo nel deserto del Sahara, proprio nel punto dove aveva incontrato il Piccolo Principe. L ‘aviatore cade nel deserto per una seconda volta e lì, in quello spazio e in quel tempo indefinito, accadono cose che sembra non abbiano a che fare con la realtà, ma che pian piano, nello svolgersi della storia, trovano piena congruenza con ciò che era accaduto la prima volta. Antoine entrerà in contatto con i personaggi onirici di cui tanto gli aveva parlato il suo amico Piccolo Principe, comincerà così un lungo viaggio a ritroso, in compagnia della Rosa, alla ricerca di quel piccolo esserino al quale si era tanto affezionato, per cercare di comprendere ciò che anni prima accadde in quel deserto.
E il Piccolo Principe ritornerà? Non era tutta un’allucinazione di un mondo irreale e fantastico? Il deserto in cui è atterrato è la vita o è oltre la vita? Nessuno lo sa, forse tra le due cose non c’è così tanta differenza, forse gli incidenti sono fatti apposta per poter comprendere grandi lezioni, come quella che un piccolo esserino, che vive nel nostro inconscio, il “bambino interiore”, impartisce ad ognuno di noi nel momento in cui viene visto, ascoltato, amato e infine guarito.
Lo spettacolo vuole portare il pubblico alla riscoperta del nostro autentico “te stesso”, fonte di gioia, creatività e autenticità, ma anche di paura e smarrimento. Il nostro benessere emotivo è influenzato dal riconoscere quella parte bambina che scalpita dentro, che chiede di essere vista ed ascoltata, con le sue luci e le sue ombre, che chiede alla fine di essere abbracciata.
“Abbracciami, abbracciami forte! Non ti lascerò solo. E tu non mi lascerai più!”
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* Le foto di questa pagina sono di Monica Ghirlanda e Angela Pansardi